lunedì 26 ottobre 2015

UDIENZA DEL 26/10/2015 - VERITA' PROCESSUALI E VERITA' STORICHE

26 ottobre 2015, sono passati quasi 3 anni dall'inizio del processo...
Oggi una nuova udienza inizia con la deposizione dell'ex Rettore dell' Università del Salento, Domenico Laforgia, teste della difesa Enel.
Supportato da decine di slides esplicative, parte il lungo resoconto che descrive le fasi di costruzione della centrale Federico II, ne proclama solennemente la sua efficienza e le sue avanzate tecnologie nelle fasi del processo produttivo e infine conclude che nonostante il grosso calo di produzione avuto in questi ultimi anni, l'impianto è ancora indispensabile per l'economia energetica italiana. 
Durante il resoconto il dott. Laforgia ha elencato i vari interventi di ambientalizzazione, definedoli "spontanei", fino ad arrivare all' AIA del 2012 e chiudendo in bellezza con la Certificazione EMAS del 24 Marzo 2015, omettendo però che Arpa ha ritirato l’autorizzazione proprio a causa del Processo in corso.   (leggi qui)

Dopo Laforgia a deporre è Giacomo Lorenzini, Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie di Pisa, il quale inizia a smontare in maniera chirurgica le varie perizie effettuate dal Dott. Minoia perito del P.M. (leggi qui) , quelle del Prof. Trotti agronomo perito di parte Enel, che proprio su commissione di quest'ultima aveva verificato la veridicità delle lamentele dei contadini, documentando (anche con fotografie) le gravi carenze strutturali del nastro trasportatore e le conseguenti dispersioni di polverino anche dalle torri di smistamento. Prosegue il meticoloso smantellamento delle perizie del Prof. Magno (perito del Comune di Brindisi) e dell’agronomo Faggiano, perito di parte degli agricoltori parte civile. 
Insomma per Giacomo Lorenzini tutte queste perizie sono da cestinare, non ci sarebbe stata nessuna dispersione, nessun problema al nastro, nessun fenomeno di dispersione dal carbonile, niente di niente. Come un'ombra nera color carbone avanza la tesi per cui la centrale di Cerano non avrebbe contaminato nessun terreno e  l’uva sporca e nera è dovuta solo all’effetto della fumaggine e dei funghi patogeni!  Insomma prosegue questo processo che prende sempre più i connotati di una farsa in cui, udienza dopo udienza, cresce inevitabilmente il dubbio che stia per emergere una verità processuale piuttosto che una verità storica.