lunedì 28 aprile 2014

UDIENZA DEL 28.04.14: A CONTRADA CERANO LIVELLI DI PARTICOLATO PARI A 8 VOLTE IL LIMITE DI UNA GRANDE CITTA'.

Nell'udienza odierna del processo Enel, il pm De Nozza ha consegnato un fascicolo contenente la consulenza del tossicologo Claudio Minoia, il quale, nel corso dell'udienza, ha anche deposto in qualità di esperto-testimone.
Questo documento contiene uno studio, iniziato nel 2009 e condotto per verificare se nei pressi della centrale Federico II ci siano stati fenomeni di dispersione di polveri di carbone, e si è sviluppato attraverso un campionamento sia esterno che interno gli edifici nei pressi della centrale.  I dati raccolti poi sono stati parametrati con dati registrati in aree urbane.
 
I risultati sono allarmanti. Nell' aria sono state registrate , sia all' esterno che all' interno delle case, concentrazioni altissime di particolato fine e metalli pesanti rispetto ai limiti di legge europei. Per il Nichel, ad esempio, che ha come limite 6 nanogrammi per metro cubo, sono stati registrati valori fino a 200 nanogrammi per metro cubo.
A contrada Cerano la concentrazione di inquinanti nell'aria supera di sette otto volte i livelli limite di una grande città!


Nella sua deposizione il tossicologo Minoia ha spiegato come dalla combustione del carbone vengano fuori tutta una serie di particelle fini e ultrafini, e metalli pesanti come mercurio, arsenico, nichel, antimonio e ha citato lo studio in cui è dimostrato che le particelle fini hanno effetti immediati sulla salute causando problemi respiratori e patologie cardiovascolari.

"La cosa che mi ha particolarmente sorpreso – ha dichiarato Minoia – è stata l’assoluta carenza di dati sugli inquinanti. La Provincia di Savona (dove si trova la centrale di Vado Ligure, ndr) ha commissionato a due o tre laboratori queste misure per capire se erano al di sopra o al di sotto dei valori obiettivi. Anche a Brindisi mi aspettavo elaborati che mi permettessero di stabilire se i livelli presenti potevano essere correlati dal punto di vista epidemiologico con determinate patologie”.

Dopo Minoia è stato ascoltato l’ingegnere Antonio Di Molfetta, del Politecnico di Torino, che ha eseguito la perizia sulle caratterizzazioni dei terreni agricoli vicini alla centrale. Anche in questi terreni è stata rilevata la presenza di metalli che riconducono al deposito sui terreni di polvere di carbone.

Prossima udienza il 18 giugno.