lunedì 31 marzo 2014

PORTO TOLLE: IN CARCERE TATO' E SCARONI, COLPEVOLI DI DISASTRO AMBIENTALE E OMESSE CAUTELE.

La Corte riconosce gli ex amministratori colpevoli di disastro ambientale doloso ed omesse cautele. Scaroni e Tatò interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. L'ad di Eni si dichiara estraneo e annuncia ricorso. Assolto l’attuale ad di Enel, Fulvio Conti. Esultano le associazioni: "finalmente, chi inquina paga".

“La condanna dei vertici di Enel – dichiara il direttore generale di Greenpeace Giuseppe Onufrio – relativa al periodo in cui ci sono state le emissioni di inquinanti maggiori e, sopratutto, la definizione del danno ambientale causato dalle emissioni in eccesso rispetto alla normativa, sono un riconoscimento importante da parte del magistrato”

tratto da il fatto quotidiano 

martedì 11 marzo 2014

UDIENZA DEL 10.03.14: L'ARROGANZA DEGLI AVVOCATI ENEL CONTRO L'ISPETTORE DELLA DIGOS CUCURACHI.

"Una giornata in aula per assistere ad una scena sintetizzabile in poche righe. Il gigante che crede di poter sopraffare il funzionario di polizia, attraverso l'atteggiamento supponente dei suoi legali." 
Loro vogliono far credere che quella polvere nera che arriva su terreni, vigneti, ortaggi, frutti, non è polvere di carbone ma la cenere prodotta dalle stoppie bruciate dai contadini. (Pensate questi contadini ogni giorno lì a bruciare stoppie e proprio lì, solo lì, attorno alla centrale avviene questo diffuso fenomeno di imbrattamento da ceneri di stoppie). Loro vogliono far credere che addirittura la stampa (certa stampa quella che osa descrivere i fatti) sia asservita e prenda le parti dei contadini danneggiati. Abbiamo solo un modo per smorzare questo atteggiamento di supponenza di questi avvocati e del colosso che difendono, far capire come cittadini DA CHE PARTE STIAMO. Che stiamo con l'ispettore di polizia che ha indagato e che continua ad offrire la sua puntuale testimonianza, che stiamo coi contadini la cui vita e la cui attività è stata stravolta dall'arrivo di quella centrale. Si perché i contadini, i loro terreni, i loro pozzi, le loro colture erano già lì (come il quartiere Tamburi era lì prima dell'ILVA). Lì c'era il loro lavoro duro ma produttivo, lì c'erano già le loro case in cui arrivava l'acqua dei loro pozzi oggi prosciugati. E lì c'era una parte del nostro territorio che ci è stato sottratto. A TUTTI NOI, non solo ai contadini. C'era una spiaggia meravigliosa che è ancora nei ricordi di tanti , c'era un'aria che profumava di quel mare cristallino e del bosco accanto e potevamo respirarla a pieni polmoni. C'erano quei prodotti della terra che noi consumatori brindisini potevamo mangiare tranquillamente. Tutto questo ci è stato tolto, adesso abbiamo una "dubbia" coltre nera che copre i terreni, un'immissione nell'aria di inquinanti "a norma di legge" che respiriamo, un pezzo della nostra costa, del nostro mare, del nostro porto, della nostra economia ASSERVITA al carbone. In aula il PM De Nozza ha battuto i pugni per chiedere agli avvocati Enel RISPETTO per il testimone, per l'ispettore di polizia. Ci uniamo a questa richiesta, per lui, per i contadini, per la stampa "asservita" e per tutti noi. 
Chiediamo RISPETTO VERITA' E GIUSTIZIA, perchè SIAMO TUTTI PARTE OFFESA.