lunedì 24 febbraio 2014

UDIENZA DEL 24.02.14: OLTRE LE POLVERI I LINFOMI E LE MALATTIE RESPIRATORIE.


Altra udienza, altre testimonianze.
Il P.M. rinuncia ad alcuni testi dell’accusa tra cui Morciano, Milesi, Di Leverano, Tuvurnello.

Si inizia, così, procedendo all’esame dei restanti previsti. Subito con un agricoltore che con  voce a tratti rotta dall’emozione, ripete cose ormai ascoltate da ogni teste, ma la denuncia delle coltivazioni “insudiciate” dalle polveri di carbone e portate a distruzione perché invendibili stavolta è a nome del padre, ormai deceduto per tumore al polmone, e della madre, anche lei stessa sorte. Finisce la deposizione e ne segue un’altra e poi un’altra ancora e più  che assistere a testimonianze su un processo per “imbrattamento”, sembra un bollettino di guerra: padri, madri, sorelle, fratelli, tutti deceduti per tumori o linfomi, o con malattie autoimmuni, o con disturbi tiroidei o problemi respiratori.

Gli Avvocati dell’Enel chiedono se sono state fatte delle perizie che stabiliscono le cause dei decessi. Purtroppo no! Chiedono se per caso erano fumatori…insomma la solita solfa trita e ritrita. 


Arriva il turno del Dott. Michele Trotti, agronomo e consulente dell’Enel dal 2000 fino al 2008. A lui veniva chiesto di verificare, in seguito a lamentele dei contadini e di Coldiretti, la presenza della polvere nerastra sulle colture adiacenti al nastro trasportatore, alle Torri di snodo e al carbonile (scoperto).

Venivano così prelevate foglie, strofinate con cartoncino per elaborarne il livello di danno al raccolto per l’eventuale risarcimento, inquadrabile in una scala da 1 a 5.

Non gli è mai stato chiesto di approfondire di che natura fosse l’insudiciamento, né ha mai ricevuto comunicazione negli 8 anni di collaborazione di risultati di analisi fatte da Enel, ma per quella che è la sua esperienza e professionalità ed escludendo tutti gli altri possibili fattori (prodotti anticrittogamici, fumaggine, terriccio..etc), ritiene essere polvere di carbone, malgrado gli Avvocati della difesa  con domande confuse e incalzanti, abbiano cercato di far ammettere al Trotti che le perizie da lui fatte in realtà non “provavano” che si trattava con certezza di polveri di carbone. Poteva essere il fungo (fumaggine) o i roghi accesi dai contadini.

Lo stesso Dott. Trotti dichiara, senza mezzi termini, di aver fatto presento ad Enel (sia nelle sue perizie che in maniera informale) che l’incarico ricevuto meritava di essere approfondito ed ampliato attraverso l’utilizzo di strumenti specifici che andassero oltre “l’analisi visiva” delle coltivazioni.

Il semplice fatto che, a tratti, le coltivazioni non presentassero polvere nerastra non poteva escludere che i prodotti della terra e la terra stessa fossero esenti da contaminazioni chimiche.

Infine nel 2005 gli viene commissionato un Progetto di ambientalizzazione intorno alle Torri e alla collinetta del carbonile, un bel progetto che l’agronomo sviluppa, tenendo presente la vicinanza al mare, l’esposizione ai venti, la vicinanza alla riserva Saline Punta della Contessa e al Bosco di Cerano, con piantumazione di vegetazione autoctona e con piante Pioniere (le piante pionere sono piante che attecchiscono in terreni con pessima fertilità), ma che ha come unica finalità la “mitigazione dell’impatto visivo e paesaggistico”. Insomma è sempre la solita storia, i cittadini si preoccupano di vita, di morte, di lavoro, ma l’Enel si preoccupa solo dell’ ”Immagine”.


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