lunedì 18 novembre 2013

PROCESSO ENEL: LA DEPOSIZIONE DELL' ING. LEONARDO ARRIGHI, GIA' INDAGATO A PORTO TOLLE.


In concomitanza con la nuova udienza del processo ENEL il movimento NO AL CARBONE di Brindisi, ha voluto, attraverso un manifesto 6x3, portare all’attenzione generale una delle immagini simbolo del processo.
Questa foto rappresenta, a nostro avviso, una delle gravissime conseguenze del modo scellerato e criminale utilizzato in questi decenni per produrre energia elettrica sul nostro territorio: la contaminazione del suolo e la presenza di veleni nella catena alimentare. La frase scelta: IL CARBONE SULLE NOSTRE TAVOLE , non é una provocazione ma una mera considerazione del disastro ambientale perpetrato per decenni sulla nostra pelle.


LA CRONACA DELL'UDIENZA DI OGGI

L'udienza inizia con la deposizione dell’ Ingegnere Leonardo Arrighi Responsabile sviluppo impianti ed assistenza tecnica di Enel già indagato per la centrale Enel di Porto Tolle. Nell'estate del 2007 gli viene affidato l' incarico di progettare una copertura per il carbonile di Brindisi: capienza del carbonile progettato 350 mila tonnellate suddiviso in due cupole da circa 170mila tonnellate. Appare subito evidente che il caso Brindisi rispetto al precedente caso del carbonile coperto realizzato a Civitavecchia era decisamente più complesso per due motivi principali, il primo era che la centrale di Civitavecchia doveva essere costruita ex novo mentre quella di Brindisi invece era già in esercizio, la seconda è che la centrale di Brindisi era più grande del 25%. Dopo ben quattro progetti nel 2009 finalmente si arriva al progetto conclusivo che fu mandato nel maggio al Ministero dell'Ambiente che avrebbe dovuto verificare se era necessaria la valutazione di impatto ambientale (VIA). Dal Ministero fu stabilito che non era necessaria e quindi si partì con i lavori con la posa della prima pietra in data 6 luglio 2012. La costruzione della copertura dei due carbonili a cupola in legno lamellare secondo il programma previsto dovrebbe essere realizzata in 39 mesi nello specifico il primo carbonile dovrebbe essere pronto nel gennaio 2015 e il secondo nell'aprile 2015. 

Terminata la deposizione dell’Ing. Arrighi, si passa alla seconda giornata di deposizione dell’Ispettore della Digos Alessandro Cucurachi che entra nel vivo della documentazione sequestrata durante la perquisizione dell’ufficio romano di Calogero Sanfilippo (responsabile della produzione termoelettrica Enel) riportante la corrispondenza tra Sanfilippo e la catena di comando di Enel, attraverso i vari rappresentanti susseguitesi negli anni. Sono 33 gli atti acquisiti, tenuti meticolosamente in archivi, dai quali si evince chiaramente la perfetta consapevolezza della criticità della situazione della dispersione di polveri di carbone, sia dal carbonile, che dal nastro trasportatore, e del tentativo da parte di Enel di risarcire le parti danneggiate (gli agricoltori che iniziavano a lamentarsi) chiedendo in cambio silenzio. Il tutto mentre nel 2007 durante una Conferenza di servizio al Ministero dell’Ambiente, Sandro Valery (altro imputato nel processo in corso) negava la dispersione delle polveri.

A questo punto il P.M. De Nozza  consegna al Giudice un hard disk contenente tutte le riprese video e copia di tutti i supporti informatici comprensivi degli atti acquisiti dal pc del Sanfilippo. Gli avvocati Enel ne chiedono copia prima di procedere al contro esame dell'ispettore Cucurachi che avverrà quindi nella udienza del 20 Gennaio p.v. Di rilevanza le domande poste dall’Avv. Faggiano del Comune che chiede all’Ispettore Cucurachi dove veniva smaltita l’ acqua reflua di pulizia delle torri, ma la risposta non viene fornita perche' domanda troppo generica, o anche se gli agricoltori vicini al nastro potevano produrre dei certificati HACCP sulla salubrita' dei loro prodotti.  La risposta e' negativa, così come si chiede se è stato richiesto l’intervento dell’ Arpa, ed in effetti nel 2000, nel 2007 e nel 2008 sono stati richiesti interventi per le dispersioni presso le Torri di snodo T6 e T7, ma dalle risposte dell’Ispettore si evince anche che c’erano stati furti dei pannelli di copertura del nastro, pannelli che non sono stati sempre e prontamente sostituiti, come invece le procedure di manutenzione prevedono. 

Terminate le domande, l’udienza si conclude e viene aggiornata al 2 e al 18 dicembre con la presenza di alcune delle parti civili. Il 20 gennaio ci sarà il controesame dell'ispettore Cucurachi.

lunedì 11 novembre 2013

STUDIO SOMO VALIDO MA CHE SI BASA SU IMPATTO MINIMO

Greenpeace nel giorno del processo Enel lancia un allarme: “Le morti causate della centrale di Polesine Camerini sono sottostimate”. Lo dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia con l’avvallo tecnico di Roberto Bertollini, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità presso l'Unione Europea


Rovigo - Si è svolto lunedì 11 novembre il processo che vede Enel imputata per le emissioni della centrale a olio combustibile di Porte Tolle, emissioni sempre in deroga ambientale
In merito alle critiche mosse al rapporto effettuato dall'Istituto olandese indipendente Somo, Greenpeace risponde: “Il rapporto non fa che applicare al parco termoelettrico di Enel, con particolare riferimento al carbone, la metodologia dell'Agenzia Europea Ambiente con l'obiettivo di valutare l'ordine di grandezza della mortalità associata alle emissioni inquinanti. Si tratta certo di una metodologia semplificata, che dunque è soggetta a incertezze e a tutti gli effetti fornisce una evidente sottostima delle morti in eccesso dovute alle emissioni degli impianti” afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.
Greenpeace ha chiesto al dottor Roberto Bertollini, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità presso l'Unione Europea, un giudizio sulla metodologia e, nel confermare che si tratta di una valutazione dell'ordine di grandezza degli impatti l'esperto ha aggiunto che "tuttavia Somo ha usato stime conservative sui parametri principali e questo conferisce ai risultati dello studio una maggiore validità. In gergo, si usa definire questa strategia "at least approach". In altre parole l'impatto descritto è quello "minimo" che si può attribuire all'esposizione derivante dalle centrali a carbone". 
Va ricordato, peraltro, che le stime della mortalità sono riferite agli effetti di soli due inquinanti: il Pm2.5 (per esposizione cronica) e l'ozono (per esposizione acuta)